Convinzioni negative su sé stessi, sul mondo che ci circonda e sul futuro che ci aspetta; spesso non sono dettate da ragionamenti razionali, ma da modi sbagliati di percepire la realtà. 

Queste convinzioni sono chiamate distorsioni cognitive. Scopri come riconoscerle e come contrastarle in questo articolo. 

I primi studi sulle distorsioni cognitive

Il primo a parlare di pensieri automatici fu Aaron T.Beck, psichiatra e psicoterapeuta statunitense; Lui notò come determinati pensieri dei suoi pazienti fossero immediati e poco consapevoli, dei veri e propri pensieri automatici

Questi pensieri automatici sono assunti, da chi li pensa, come plausibili sempre e comunque; non c’è un processo di autocritica o di elaborazione oggettiva. 

Le distorsioni cognitive guidano l’attribuzione di significato che la persona ha e dà alla sua vita.  

Beck ha individuato diverse applicazioni di errore di pensiero. Tra cui: 

  • Astrazione selettiva: si presta attenzione solo ad un aspetto o dettaglio della situazione. Gli aspetti positivi sono ignorati.
  • Pensiero dicotomico: gli eventi sono valutati solo in doppio, tipo buono – cattivo, nero -bianco, on – off.
  • Inferenza arbitraria: vengono tratte conclusioni, anche quando l’evidenza è in contrasto con la conclusione stessa.
  • Super-generalizzazione: si giunge a una conclusione generale univoca.
  • Ingigantire e minimizzare: tendenza a esagerare gli aspetti negativi di una situazione, riducendo al minimo quelli positivi.
  • Personalizzazione: attribuzione di caratteristiche personali a una situazione.
  • Visione catastrofica: si pensa che il peggio accadrà sicuramente.
  • Doverizzazione: ci si autoimpone regole rigide e severe. 
  • Variabili globali: vengono utilizzate etichette generali sugli eventi, non considerando le diverse sfumature. 
  • Lettura del pensiero o lettura della mente altrui: si pensa di essere “nella testa dell’altro” con l’errore di attribuire intenzioni e delle motivazioni che non gli appartengono 

Come uscire dallo schema disfunzionale dell’errore di pensiero? 

Quando i pensieri negativi circondano ogni ambito della tua vita, è il momento di prendere in mano la situazione e cambiare le cose, per stare meglio. I pensieri provocati dalle distorsioni cognitive vengono tradotti di solito in emozioni, quali: rabbia, frustrazione, tristezza, ansia ecc. Queste emozioni possono intaccare, non solo le relazioni interpersonali. 

Per esempio, se crediamo che non riusciremo a passare l’esame per cui ci siamo preparati da mesi, con una visione catastrofica dell’evento, la paura potrebbe destabilizzarci e intaccare la performance dell’esame in toto.  

Il primo step per combattere le distorsioni cognitive è riconoscerle

Leggere attentamente i tipi di errore di pensiero elencati sopra e cominciare a riflettere se nella propria quotidianità si assumono questi atteggiamenti è un ottimo primo passo da compiere. 

Il secondo step è agire: ci sono diversi suggerimenti che possiamo darti per aiutarti a contrastare le distorsioni cognitive, ed evitare disagi e sofferenze. 

  • Sviluppa un pensiero autocritico: cerca di pensare in modo più analitico, ragionando sulla situazione che hai davanti, senza saltare a conclusioni affrettate. Un esempio: valuta i vantaggi e svantaggi prima di prendere una decisione 
  • Fatti delle domande: metti in dubbio i tuoi schemi disfunzionali. “Voleva ferirmi o voleva darmi un consiglio?” domande di questo genere possono aiutarti a valutare la situazione al meglio
  • Rifletti più spesso: butta i tuoi pensieri su carta, scrivili su un diario o su dei post-it. L’idea dietro a questo esercizio è quella di razionalizzare i pensieri automatici, pericolosi e limitanti
  • Cerca delle fonti di informazione valide: confronta il tuo pensiero con quello degli altri, mettendoti anche nei loro panni 
  • Chiedi a chi ti sta intorno: se ti senti sopraffatto da un tuo pensiero, parlane con una persona di cui ti fidi; ti aiuterà con un punto di vista differente.
     

Un percorso terapeutico, inoltre, è un eventuale terzo step che puoi prendere in considerazione per cominciare a cambiare mindset; non esitare a metterti nelle mani di un esperto di Centro Moses: migliorarti è possibile e devi provarci.

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