ORTORESSIA
L’ortoressia è un disturbo che riguarda l’ossessione per il mangiare sano. Chi ne soffre iper-controlla la propria alimentazione e seleziona ogni cibo minuziosamente, preferendo un alimento per i suoi benefici e per il gusto. Il fanatismo alimentare conduce a sentirsi profondamente in colpa se non mangia solo alimentati che lui considera sani e sviluppa un senso di superiorità, basato sul cibo, verso chi non mangia sano. L’ortoressia, come altri disturbi, caratterizza il comportamento. Infatti, la persona spende moltissimo tempo della propria giornata a pensare al cibo e a come prepararlo (utilizzare cotture particolari), a pianificare i pasti, a pensare ossessivamente quali cibi evitare, ad esempio contenenti pesticidi residui o ingredienti geneticamente modificati, oppure ricchi di zucchero o sale.
Il circolo vizioso che si viene ad innescare imprigiona dentro una gabbia fatta di sensi di colpa, rabbia, umore depresso e, a volte, somatizzazioni di disturbi fisici come indigestioni, nausea, vomito. L’ansia, provata dopo lo “sgarro” dal piano alimentare prestabilito, cresce sempre di più e induce un irrigidimento ulteriore delle regole alimentari, in un circolo vizioso.
Nel tempo l’inflessibilità della regole alimentari ha come risultato l’isolamento, in quanto vengono evitate cene o momenti di condivisione, come feste e pause pranzo con i colleghi, che potrebbero esporre ad alimenti o bevande considerati malsani. L’Ortoressia diventa un rischio per la salute perché solitamente i valori alimentari sono basati sul sentito dire e la deprivazione di alcuni nutrienti causa degli squilibri significativi fino rendere necessari interventi medici.
Il trattamento cognitivo comportamentale dell’ortoressia utilizza i principi del trattamento dei disturbi del comportamento alimentare, coinvolgendo sia lo psicologo psicoterapeuta cognitivo comportamentale che un medico nutrizionista.
VIGORESSIA
I soggetti affetti da Vigoressia hanno una percezione distorta del loro corpo: pur essendo muscolarmente ipertrofici si percepiscono come flaccidi e poco tonici. L’insoddisfazione per la propria immagine è continua, anche a fronte di numerose ore di allenamento, fino a diventare una spirale in cui la persona è esposta ad una serie di rischi per la salute, ma non solo, poiché la Vigoressia porta ad un progressivo isolamento dal contesto sociale. Gli altri sono considerati inadeguati e incapaci di comprendere l’importanza di avere una forma fisica adeguata e le uniche persone che vengono ritenute degne di stima sono coloro che condividono il medesimo stile di vita, e che magari hanno già ottenuto risultati di maggiore entità sul profilo fisico. Il desiderio di emulazione diviene talmente grande che si è disposti a intraprendere qualsiasi strada, non ultima l’impiego di steroidi anabolizzanti, esponendosi a gravi rischi per la salute.
I comportamenti legati a questo disturbo includo un’attenzione ossessiva verso il proprio tono muscolare, verso il confronto tra il proprio corpo e quello degli altri e verso la preparazione dei pasti, dando particolare importanza al ruolo delle proteine. Per facilitare il raggiungimento degli obietti vengono assunti regolarmente integratori alimentari e sostanze, illegali e non, e l’impossibilità di allenarsi provoca forte stress e malessere con conseguente disagio psicologico.
La psicoterapia cognitivo-comportamentale risulta essere la più efficace per il trattamento della Vigoressia. Questa ha lo scopo di insegnare come identificare, dominare e prevenire i comportamenti problematici che caratterizzano la preoccupazione ossessiva per una presunta magrezza o scarsa tonicità muscolare.