Negli ultimi anni sono sempre di più le persone, in particolare i giovani, che decidono di lasciare l’Italia per vivere in un altro Paese. Si tratta di un grande passo, che insieme all’entusiasmo può essere accompagnato da una grande paura di trasferirsi all’estero.
Come si può gestire la paura e quali sono i consigli pratici su come affrontare solitudine e ansia da espatrio? Leggiamo i consigli degli psicologi del Centro Moses.
Lo shock culturale delle persone che devono espatriare
Che sia un trasferimento temporaneo o definitivo, per chi espatria adattarsi alla cultura, alle abitudini e al contesto di un nuovo Paese può non essere facile.
Il trasferimento all’estero spesso è infatti accompagnato dallo shock culturale, un fenomeno caratterizzato da quattro fasi, che possono alternarsi e ripetersi in più occasioni, prima che la persona trovi finalmente la sua stabilità:
- Luna di miele, in cui si vive uno stato di euforia e si rimane affascinati dalla vita nella nuova realtà;
- Crisi, in cui si inizia a sentire la nostalgia di casa, la solitudine, la differenza tra culture e a provare ansia e stress;
- Aggiustamento, la fase di accettazione della nuova vita, in cui si comincia a adattarsi e a vivere il cambiamento con serenità;
- Accettazione e adattamento in cui ci si sente completamente integrati nel nuovo contesto e si inizia a vivere la cultura e l’ambiente locale dall’interno e non più solo come expat.
La fase di crisi è senza dubbio la più difficile da affrontare, e quella in cui più spesso le persone decidono di abbandonare il proprio percorso e di tornare a casa.
Quali sono le principali paure di una persona che si trasferisce all’estero
Durante la fase di crisi, ma anche prima della partenza, ci sono numerose paure che possono affliggere una persona.
Tra queste, la sensazione di non sentirsi mai a casa, le difficoltà con la lingua o con le diverse abitudini di vita delle persone, la paura di affrontare una cultura diversa dalla propria, così come l’ansia di vivere in un clima meteorologico diverso da quello del proprio paese di origine.
A queste difficoltà spesso si associa anche la paura di non farcela e di dover tornare a casa, o il senso di colpa per essere andati via e avere lasciato da parte famiglia, amici o partner, per iniziare una relazione a distanza.
Tutte queste preoccupazioni possono sfociare anche in sintomi psicosomatici, come:
- Ansia, stress e depressione;
- Disturbi del sonno;
- DCA;
- Insicurezza, incapacità di relazionarsi e senso di solitudine;
- Mal di testa, mal di stomaco, senso di affaticamento.
I consigli degli psicologi per affrontare la solitudine e l’ansia durante l’espatrio
Provare paura, ansia e stress quando si espatria è normale, per questo abbiamo raccolto qualche consiglio per aiutarti a sentirti meglio e affrontare il trasferimento con serenità.
1. Preparati prima di partire
Informati sulla cultura della nazione in cui ti trasferirai, sulle abitudini, le festività, il modo di vestire, il cibo locale ecc. Sarà inoltre fondamentale che tu inizi a studiare la lingua locale ancor prima di partire, per sentirti maggiormente sicuro quando ti relazionerai con le altre persone.
2. Impara a conoscere da subito il luogo in cui ti trovi
Appena arrivato, capisci come funzionano i mezzi di trasporto e dove andare a fare la spesa, trova posti in cui passare il tempo fuori di casa, come palestre, biblioteche, bar dove partecipare ad aperitivi per conoscere nuove persone ecc. e trova anche attività da fare in gruppo, per aprirti a nuovi interessi e fare amicizia.
3. Frequenta persone del luogo e non del tuo stesso Paese
La tentazione di frequentare persone del proprio Paese, specialmente all’inizio, è altissima, per evitare i momenti di solitudine e parlare senza doversi sforzare di utilizzare una nuova lingua. Questo però potrebbe portare a chiudersi alle nuove esperienze e limitarsi, causando maggiore ansia e stress qualora i connazionali dovessero tornare a casa.
4. Datti tempo
Trasferirsi all’estero non è qualcosa che si fa tutti i giorni, e non si può pensare che tutto vada per il verso giusto. Ci saranno momenti più facili e altri più difficili, l’importante è esserne consapevoli e imparare a gestire in modo efficace le proprie emozioni.
5. Chiedi un supporto psicologico online
Andare da uno psicologo nel Paese in cui ci si trasferisce non è semplice, perché non si sa bene a chi affidarsi e soprattutto possono esserci difficoltà culturali e linguistiche. Per questo, Centro Moses ha pensato un servizio online dedicato esclusivamente agli italiani fuori sede, in cui confrontarsi con uno psicologo da remoto e avere un supporto concreto nella propria lingua anche all’estero.
Utilizzare la mindfulness per affrontare e superare la sensazione di solitudine
Come abbiamo visto nel nostro articolo dedicato alla mindfulness, l’ansia è spesso accompagnata dal rimuginio, la tendenza ad avere pensieri negativi e ripetitivi che porta a vedere il mondo in modo non oggettivo.
È per questo motivo che la mindfulness può essere un ottimo strumento per gestire le emozioni durante l’espatrio. Essa aiuta a mantenere la mente aperta e ad avere un atteggiamento più positivo e non giudicante nei confronti del mondo, a capire le proprie tempistiche e a diventare maggiormente flessibili e propositivi nelle sfide che la vita all’estero può portare.
La paura di trasferirsi all’estero può sembrare insormontabile, ma con il giusto lavoro può essere gestita e affrontata in modo efficace.
Hai bisogno di aiuto per affrontare ansia e solitudine da espatrio?
o parla con i nostri psicologi per gli italiani all’estero