Sentirsi soli e non amati non fa bene al cuore, e non solo in senso figurato. In effetti, diversi studi scientifici dimostrano che la solitudine, il disagio coniugale e la mancanza di sostegno sociale sono collegati a una serie di esiti negativi sulla salute, tra cui le malattie cardiovascolari, l’obesità e le complicanze che possono derivarne. I nostri stati emotivi sono inestricabilmente legati alla nostra salute fisica, quindi perché non prestiamo tanta attenzione allo stress e alla solitudine come facciamo con i sintomi fisici come il dolore al petto?

In un recente articolo pubblicato su Policy Insights from the Behavioral and Brain Sciences, gli autori Lisa Jaremka e Naoyuki Sunami affermano che dobbiamo prestare maggiore attenzione alle cause e alle conseguenze dello stress e della solitudine. Dopo aver esaminato gli studi su diverse forme di isolamento sociale e angoscia e aver trovato modelli comuni di malattia, gli autori concludono che dovremmo classificare la solitudine, il disagio coniugale e la mancanza di sostegno sociale sotto un unico “ombrello” che potremmo chiamare minacce al senso di appartenenza. Questa categorizzazione potrebbe rivelarsi utile per identificare, prevenire e trattare alcuni problemi di salute comuni.
Tali minacce sembrano avere un impatto sulla salute attraverso almeno due percorsi:

  • La disregolazione del funzionamento immunitario.
    È stato a lungo documentato che lo stress indebolisce il sistema immunitario, rendendo più difficile combattere le infezioni. La recensione degli autori rileva che le minacce al senso di appartenenza influenzano negativamente anche il funzionamento immunitario. Ad esempio, le donne divorziate tendono ad avere una maggiore ricorrenza di virus dormienti nel sangue, come l’herpesvirus, e le persone sole hanno mostrato un’infiammazione maggiore rispetto a persone che non si sentono sole.

 

  • La disregolazione dell’appetito.
    Solitamente, i cibi che desideriamo quando ci sentiamo giù o stressati tendono ad essere ricchi di zuccheri, sale e grassi e sono quindi dannosi per la salute in generale e per quella cardiovascolare in particolare. Ma sembra esserci anche una relazione tra minacce al senso di appartenenza e ormoni che modulano il nostro modo di mangiare: uno studio ha infatti scoperto che lo stress interpersonale era correlato a livelli alterati di ormoni che regolano l’appetito (in particolare si assisteva ad un aumento dei livelli di un ormone che stimola l’appetito), mentre altri tipi di stress non lo erano.

Gli autori sperano che raggruppare la solitudine, il disagio coniugale e la mancanza di sostegno sociale insieme possano aiutare i ricercatori ad identificare e implementare le strategie di intervento che ridurranno efficacemente le minacce al senso appartenenza e miglioreranno la salute fisica. A tal proposito la terapia cognitivo comportamentale e di coppia possono offrire un valido aiuto nell’affrontare la solitudine e lo stress. Gli autori suggeriscono infine che la sanità pubblica si sforzi ad educare sia i singoli che i medici sui rischi delle relazioni conflittuali.

 

 

Articolo tratto da http://fabbs.org/2018/03/29/loneliness-is-bad-for-your-health-but-how/

 

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