L’autunno e l’inverno portano non solo temperature più fredde, ma anche una riduzione significativa della luce solare. Questo cambiamento può avere un impatto significativo sul benessere psicologico di alcune persone, causando la manifestazione del cosiddetto Disturbo Affettivo Stagionale (Seasonal Affective Disorder – SAD).
Nell’articolo di oggi, andremo ad approfondire questa condizione, per capire come gestirla al meglio.
Il Disturbo Affettivo Stagionale (SAD)
Il SAD è un disturbo psicofisico che si manifesta con cambiamenti dell’umore, con una marcata tendenza alla depressione, e segue un andamento stagionale.
Questa condizione colpisce le persone che, durante la maggior parte dell’anno, non manifestano sintomi depressivi.
Il SAD non è più classificato come un disturbo a sé stante nelle edizioni più recenti del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-IV e DSM-V). Invece, è considerato come un “modello stagionale” del disturbo depressivo maggiore che si verifica in un periodo specifico e scompare nel resto dell’anno.
I sintomi più comuni del SAD includono:
- sonnolenza eccessiva;
- spossatezza e mancanza di energia;
- aumento dell’appetito, in particolare desiderio di carboidrati;
- perdita di concentrazione;
- tono dell’umore deflesso.
Il SAD, inoltre, può essere associato a disturbi bipolari e correlati. Pertanto, è essenziale effettuare una diagnosi accurata, effettuata da professionisti, per determinare il trattamento appropriato.
Chi è più colpito dal SAD e alcune cause
Il SAD colpisce prevalentemente i paesi con inverni lunghi e con minor esposizione alla luce solare, come quelli nordici. Alcuni fattori possono influenzare la predisposizione al SAD, tra cui fattori genetici e l’alimentazione. Ad esempio, le popolazioni che consumano più pesce ricco di vitamina D e Omega-3, come in Islanda e Giappone, sembrano essere meno colpite dal SAD.
Le donne sono più suscettibili degli uomini al SAD, e gli anziani hanno un rischio maggiore rispetto ai giovani. Le persone con disturbi dell’umore, alterazioni del sonno e del ciclo sonno-veglia, e uno stile di vita disordinato e stressante possono essere particolarmente vulnerabili. Il cambiamento stagionale può quindi peggiorare i sintomi depressivi preesistenti e agire come un amplificatore dello stress per coloro che hanno uno stile di vita irregolare.
Tra gli altri fattori che potrebbero contribuire all’insorgenza del SAD, troviamo:
- mancanza di serotonina: si ritiene che il SAD sia correlato a una mancanza di serotonina nel cervello.
- alterazioni della melatonina: la melatonina, un ormone legato al ciclo sonno-veglia, è influenzata dalla luce solare e la sua secrezione può diminuire durante l’inverno.
Possibile gestione del SAD
Come già detto, è essenziale effettuare una diagnosi accurata, effettuata da professionisti, per determinare il trattamento migliore per sé.
A titolo informativo, vediamo qui di seguito alcune opzioni di gestione del SAD:
- fototerapia: la terapia della luce utilizza una lampada “lightbox” che emette una luce intensa simile a quella solare. Questo trattamento può migliorare i sintomi del SAD, ma è importante utilizzarlo correttamente.
- terapia farmacologica: gli antidepressivi possono essere prescritti per trattare il SAD.
- terapia cognitivo-comportamentale: questo tipo di terapia può aiutare i pazienti a sviluppare strategie per affrontare meglio i sintomi del SAD.
- assunzione di melatonina: l’assunzione di melatonina può essere un trattamento opzionale a cui però non tutti i pazienti potrebbero rispondere efficacemente.
Inoltre, l’esercizio fisico e il tempo trascorso all’aperto, soprattutto nei giorni di sole, possono contribuire a migliorare i sintomi del SAD.
Riconoscere i sintomi della SAD e cercare l’aiuto di un professionista, può aiutare a gestire questa condizione e migliorare il benessere psicologico durante i mesi invernali.
La diagnosi accurata e la personalizzazione del trattamento sono fondamentali per aiutare chi soffre di SAD a vivere una vita più felice e sana durante tutto l’anno.
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