Cambiare casa e traslocare è uno degli eventi della vita più impegnativi, sia fisicamente che emotivamente. Tutti nella vita dobbiamo affrontare uno o più traslochi.
Il trasloco implica un cambiamento su molti livelli: obbliga a rivedere abitudini, certezze, routine. Cambiano gli spazi, sia interni, ma anche esterni. Si perdono punti di riferimento, legati alla disposizione della casa e degli oggetti, ma anche al quartiere e al paese che si lascia: uffici, negozi, scuole, servizi. Cambia la distanza dal luogo di lavoro. E’ una vera rivoluzione.
Imballare e smistare gli oggetti di una vita – specialmente se il trasloco è la conseguenza di un divorzio o di un altro trauma – può essere molto doloroso. Sentirsi stressati o ansiosi durante e dopo un trasloco è perfettamente normale. Non è un segno di debolezza, ma una reazione comprensibile, ci si ritrova sommersi da scatoloni e confusione.
Spaesamento, senza di vuoto, nostalgia, tristezza, agitazione sono emozioni normali e comuni che le persone sperimentano nella fase del trasloco: sono reazioni sane, segno che è in atto un cambiamento e la nostra mente deve avere il tempo di adattarsi alle novità. Il trasloco può mettere a dura prova anche le relazioni e le dinamiche familiari. Spesso i genitori si sentono in colpa per lo spostamento dei bambini dai loro amici e dalla casa, i bambini sono più agitati, nervosi, oppure più taciturni e tristi.
Talvolta però mancanza di ordine, l’incertezza e lo sconvolgimento che circondano un trasloco possono in alcuni casi innescare problemi di salute mentale come ansia, panico, DOC e depressione.
Ecco alcuni suggerimenti per gestire al meglio un trasloco:
- Organizzarsi. La pianificazione aiutare a gestire i livelli di stress. Ad esempio, trasferire le utenze, pianificare in anticipo quali mobili e quali oggetti andranno in quali stanze, dividere gli scatoloni e scrivere cosa contengono ordinati per stanza, eliminare le cose superflue…
- Guardare gli aspetti positivi. Per quanto possa sembrare difficile il momento, è utiler concentrarsi sugli aspetti positivi del cambiamento, accogliendolo con le sue fatiche ma anche con le nuove opportunità che offre: nuove prospettive, miglioramenti, nuove conoscenze…
- Accettare l’aiuto. Se ci rendiamo conto che il trasloco risulta troppo faticoso, è importante chiedere una mano ad amici, familiari, vicini. Oppure valutare se investire del denaro e rivolgersi ad aziende specializzate in traslochi.
- Creare degli spazi di svago. Una passeggiata, un incontro con un amico, un’uscita serale. Qualsiasi cosa che non abbia a che fare con il trasloco.
- Imparare una tecnica di rilassamento. Respirazione, mindfulness, yoga… sono numerose le tecniche che aiutano a rilassarsi e ad aumentare la sensazione di calma. In una fase di vita caotica come il trasloco, è vantaggioso ritagliarsi dei momenti per ritrovare dentro di sé stabilità e calma.
- Prendersi una pausa. Se è possibile, è utile staccare qualche giorno dopo il trasloco, per riprendere energie e distanziarsi dalla confusione. Ricaricare le pile serve per affrontare la nuova fase di vita con maggiore forza.
- Essere tolleranti con sé stessi. Il trasloco causa molto stress, quindi è bene non chiedersi troppo durante il cambio casa. Evitare impegni troppo gravosi, posticipare le scadenze non urgenti, mettere in pausa attività non necessarie è davvero utile per non sovraccaricarsi troppo in una fase già delicata.
- Darsi tempo. Ogni grande cambiamento prevede una fase di adattamento, fisiologica e naturale. Proprio per evitare di auto-biasimarsi o giudicarsi negativamente, è utile concedersi alcuni mesi di tempo, circa 6, sapendo che sono i mesi più difficili e che è normale avere dei “momenti no” durante questa fase.
- Se compaiono sintomi forti come continui sbalzi d’umore, battito cardiaco accelerato, incapacità di concentrazione, insonnia, ansia forte, sono segnali che potrebbe servire un aiuto psicologico.